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Storia
Mi ero incantato lo ammetto, ma una volta entrato nel nuovo appartamento ero stato come sopraffatto. Da un odore, un profumo familiare che mi aveva catapultato indietro nel tempo.
Ecco, quando si raggiunge una certa età si inizia col perdersi nei meandri dei ricordi.
Insomma, ho vissuto una vita intera!
Ma procediamo con ordine.
Chi se lo immaginava che a 80 anni mi sarei ritrovato nel bel mezzo di un trasloco!?
Eppure eccomi pronto a lasciare casa mia dopo quarant’anni per trasferirmi in un piccolo appartamento in città, per stare vicino a mia figlia.
La villa era diventata troppo grande per due persone sole della nostra età.
Ma qual era la domanda?
Ah si, cosa è accaduto quando ho sentito il profumo…
Ho sentito un forte sentore di frutti rossi, violetta e mandorla.
Non potevo sbagliarmi: il primo vino prodotto dalla mia azienda!
Avevo investito tutti i miei risparmi, anni e anni a lavorare la terra, conoscevo l’uva come le mie tasche e non avrei mai potuto immaginare di fare un lavoro diverso da quello: il viticoltore!
“Signor Vittorio l’insegna la mettiamo qui o più a destra?”
“E’ perfetta così, Franco”
Eccola lì la mia cantina, il sogno che si avverava.
Il giorno dopo sarebbero partite le prime bottiglie della mia produzione, pronte per raggiungere le tavole degli italiani.
Era la fine degli anni sessanta e tutto sembrava possibile.
“Ora tutti al centro che facciamo una foto”.
Era vividissimo il ricordo.
In quel momento, mentre mi sistemavo accanto ad Adele, mia moglie, Angelo, mio fratello e socio e Caterina, mia figlia, pensai:
“Questo istante, prima che la foto venga scattata, lo ricorderò per tutta la vita”
E poi ci fu lo scatto e il flash e lo stappo dello spumante.
Quello fu l’inizio di tutto.
In quella casa era nata la mia azienda, erano nati i miei figli.
Avevamo superato tempeste e siccità, il calo delle vendite, il proliferarsi di aziende vitivinicole e tante piccole battaglie quotidiane.
Ci siamo piegati, ma mai spezzati.
Ora l’azienda è passata a mio figlio che sono certo la guiderà con l’amore e la devozione che gli ho insegnato.
“ Vittorio cosa fai lì impalato? Porta dentro quello scatolone!”
“Eccomi arrivo”
Presi la scatola e la posai in cucina.
E mi accorsi che lì sul tavolo era appoggiata un’ampolla dal colore rosato.
Mi avvicinai e capì che da lì proveniva quel profumo tanto familiare.
Accanto c’era un biglietto.
Ho dovuto prendere gli occhiali per leggerlo!
“Il bello dei ricordi è che non hanno un peso misurabile, puoi portarli dove vuoi.
Non è mai tardi per un nuovo inizio”.
Firmato DavveroCasa, l’agenzia immobiliare che ci aveva aiutato a trovare quell’appartamento piccolo ma confortevole.
Ho fatto un sorriso, ho preso la bellissima foto scattata il primo giorno di attività e l’ho appesa sul caminetto,
A tutti i ricordi vissuti e che vivremo.
Grazie DavveroCasa”